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  • CERTIFICATO DI IDONEITÁ STATICA

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    È di qualche giorno fa la decisione della Giunta del comune di Milano di far slittare di un anno la scadenza fissata dal Regolamento Edilizio per dotare del Certificato di Idoneità Statica gli immobili con più di 50 anni. La proroga è nata da un’osservazione accolta nel nuovo PGT. La scadenza ufficiale è quindi fissata per il 26 novembre 2020. Ma di cosa stiamo parlando nello specifico?

    Il Regolamento Edilizio di Milano approvato nel 2014, all’art. 11 comma 6 cita: “Tutti i fabbricati, entro 50 anni dalla data di collaudo delle strutture, o in assenza di questo, dalla loro ultimazione, dovranno essere sottoposti ad una verifica dell’idoneità statica di ogni loro parte secondo la normativa vigente alla data del collaudo o, in assenza di questo, alla data di ultimazione del fabbricato, che dovrà essere certificata da un tecnico abilitato. A tale verifica dovranno essere sottoposti anche gli edifici interessati, per almeno la metà della loro superficie, da cambio di destinazione d’uso, da interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione se non sussistono gli estremi di legge per un nuovo collaudo statico. Tali certificazioni dovranno poi essere allegate al fascicolo del fabbricato o alla documentazione dell’edificio come indicato all’Articolo 47 del presente Regolamento e dovranno indicare la scadenza oltre la quale è necessaria la successiva verifica.”

    L’articolo di fatto obbliga tutti i proprietari degli edifici che hanno almeno 50 anni di vita a munirsi di un certificato che attesti le condizioni di sicurezza delle strutture portanti. A Milano si contano circa 27.000 immobili con queste caratteristiche.

    Grazie alla collaborazione dell’Ordine degli Ingegneri e dei tecnici del Comune nel novembre 2016 sono state tracciate delle linee guida applicative che hanno definito le modalità di verifica per l’emissione del Certificato di Idoneità statica da parte di un tecnico abilitato secondo due livelli di indagine.

    Innanzitutto, è consigliabile procedere con una prima fase di ricerca presso gli archivi del Comune di Milano della documentazione relativa ai certificati di collaudo statico emessi e consegnati in fase di costruzione e/o ristrutturazione dell’immobile. Questa documentazione dovrebbe esistere in quanto obbligatoria dagli anni ’30, ma a causa di trasferimenti e vicissitudini esterne non è sempre possibile il suo recupero presso gli archivi comunali.

    Svolta questa prima ricerca, si procede con l’analisi dell’immobile a due livelli:

    • Un primo livello riguarda le analisi qualitative del fabbricato, cioè basate su ispezioni visive e su valutazioni circa la storia e il contesto in cui esso è posto. Questa indagine è volta a individuare la presenza di segnali di sofferenza delle strutture portanti, di modifiche dell’organismo strutturale, di pericoli esterni o di elementi che aumentano i rischi di instabilità. Se non vengono rintracciate criticità, viene rilasciato un Certificato con validità massima di 15 anni;
    • Un secondo livello, effettuato nel caso in cui le verifiche del primo livello non siano state esaustive o abbiano evidenziato situazioni di criticità, si basa su indagini sperimentali e analitiche sulla struttura, dettagliate e scrupolose. La valutazione sul rischio andrà effettuata tenendo conto delle disposizioni della norma vigente, le Norme tecniche per le costruzioni. Superata questa verifica, viene rilasciato un Certificato con validità massima di 15 anni.

    Ad oggi, pochi immobili nel territorio milanese sono già in possesso di tale Certificato: la proroga citata serve quindi a concedere ulteriore e sufficiente tempo ai proprietari e condomìni.

    Tanto più che in mancanza del Certificato verrebbe meno l’agibilità dell’immobile o di parte di esso, argomento che sarà affrontato e approfondito dal Consiglio comunale nei prossimi mesi.

    Un altro punto che richiede maggiori delucidazioni è quello che prevede la presenza del Certificato negli atti di compravendita: restano, infatti, dubbi sul fatto che un Municipio possa dettare obblighi ai Notai in tal senso.

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