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  • TREND POSITIVO PER IL MERCATO DELLA CASA

     

    Lo scorso 23 febbraio la Banca d’Italia ha pubblicato il “Sondaggio periodico sul mercato delle abitazioni in Italia” realizzato in collaborazione con Tecnoborsa e l’Agenzia delle Entrate (Osservatorio del Mercato Immobiliare).

    Il periodo preso in esame è il quarto trimestre del 2016 e l’indagine ha coinvolto oltre 1500 agenzie immobiliari, distribuite in tutto il Paese, intervistate tra il 27 dicembre 2016 e il 27 gennaio 2017.  I quesiti rivolti ogni tre mesi agli operatori hanno lo scopo di fornire indicazioni importanti sull’andamento del mercato immobiliare residenziale. La frequenza e il fatto che il sondaggio è partito nel 2009 permettono di disporre di serie storiche e quindi individuare trend a breve e a medio termine.

     

    Entriamo in dettaglio su alcuni dei risultati del sondaggio.

     

    In generale, secondo la gran parte degli agenti immobiliari le condizioni nel proprio mercato di riferimento rimarranno stabili nel breve termine; tuttavia si è registrato un netto miglioramento delle attese sull’evoluzione del mercato nazionale nell’ultimo trimestre del 2016. In un orizzonte di medio termine (ultimi due anni) le previsioni restano improntate all’ottimismo.

     

    Si rafforza il miglioramento delle condizioni della domanda: sono sempre più in lento ma costante aumento gli operatori che indicano un incremento del numero di potenziali acquirenti, segno di un maggior interesse verso l’acquisto della casa. Da capire se tra le cause ci sono i prezzi più bassi e la maggior appetibilità delle abitazioni in vendita in termini di qualità e localizzazione.

     

    Le agenzie segnalano che la causa prevalente di cessazione dell’incarico a vendere rimane l’assenza di proposte di acquisto, a causa di prezzi ritenuti troppo elevati dai potenziali acquirenti (segnalata dal 66 % degli operatori, 13,3 punti percentuali in più rispetto alla rilevazione di ottobre). Risulta invece diminuita la quota di cessazioni dell’incarico dovuta a proposte di acquisto a prezzi ritenuti troppo bassi dai venditori (a 46,4 da 55,3 %). Nello stesso tempo è aumentata, per la prima volta dal 2015, la quota di coloro (proprietari) che decidono di rinviare la vendita in attesa di prezzi migliori (a 26,2 da 20,4% della rilevazione precedente).

     

    Il margine medio di sconto sui prezzi di vendita rispetto alle richieste iniziali del venditore si è ridotto di un punto e mezzo percentuale (a 11,6 da 13,0 %).  I tempi medi di vendita si sono ulteriormente ridotti di circa un mese (a 7,7 da 8,9 della precedente rilevazione), in modo pressoché omogeneo sul territorio.

     

    La quota di acquisti finanziati con mutuo ipotecario è rimasta pressoché stabile, intorno all’80%, mentre il rapporto tra prestito e valore dell’immobile si è attestato su livelli di poco superiori a quelli del trimestre precedente (75,5 da 74,7%).