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  • IL CAPOLAVORO DI MICHELANGELO A MILANO.

    27/07/2015 Autore: Monica Carofalo
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    La vita di Michelangelo Buonarroti è legata alla città di Roma e Firenze, come le numerosissime opere e capolavori ci testimoniano, ma anche Milano ha contribuito a elogiare il grande maestro attraverso la Pietà Rondanini, oggi esposta al Castello Sforzesco, parte della collezione antica del Castello.

    L’opera è l’ultima meraviglia del grande scultore lasciataci in eredità. E’ l’estremo capolavoro e creazione incompiuta del maestro, che, scolpì i tratti sino a pochi giorni prima della sua morte avvenuta il 18 febbraio del 1564. La statua fu ritrovata nel suo studio e venne intitolata “Statua principiata per un Cristo et un’altra figura di sopra, attaccate insieme, sbozzate e non finite”. E’ una statua drammaticamente singolare, dotata di un senso che trascende la bellezza in quanto espressione dell’amore umano: racchiude in un unico blocco di marmo le figure del Cristo e della Vergine quasi fuse in un unico abbraccio. Rappresenta il testamento spirituale di Michelangelo. Nel 1744 l’opera venne acquistata dal marchese Rondanini, un raffinato collezionista romano, da cui il nome e fu collocata in una nicchia della biblioteca del Palazzo di famiglia a Roma, in via del Corso. Nel 1904 il palazzo fu acquistato dal conte Roberto Vimercati- Sanseverino e la Pietà, rimasta nell’edificio, fu posta su una base costituita da un’ara funeraria romana di epoca traiana, raffigurante i coniugi Marco Antonio e Giulia Filumena Asclepiade. Alla morte del conte, la statua fu spostata dagli eredi in una villa romana di loro proprietà, dove fu comunque resa accessibile al pubblico. Nel 1952 venne acquistata dal comune di Milano che decise di esporla per la prima volta nel 1956. Oggi fa parte della collezione antica del Castello Sforzesco, dove è possibile ammirarla nel suo splendore nello spazio dell’Ospedale Spagnolo, parte sud ovest del Castello Sforzesco.

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