Properties & Life

Blog Real Estate

Home > Media
  • VOGLIA DI CASA

    13/01/2016 Autore: Franco Breglia

    La leggera brezza si è trasformata in un venticello di ripresa per il mercato immobiliare. I primi dati ufficiali sull’andamento del settore residenziale nell’anno da poco terminato avevano comunque già offerto buoni motivi per essere, pur moderatamente, ottimisti.

    Nell’ultimo comunicato dedicato alle abitazioni, datato 8 gennaio, l’Istat, sulla base di stime ancora preliminari e relative ai primi tre trimestri del 2015, segnala un ridimensionamento delle flessioni tendenziali dei prezzi. In altri termini, i prezzi medi, ad eccezione delle nuove costruzioni, hanno rallentato la discesa, facendo quindi ipotizzare, quanto prima, una loro stabilizzazione.

    Il dato va letto assieme a quello relativo alle compravendite. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, il numero di transazioni, nei primi nove mesi del 2015 sono aumentate del 5,3 % rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Se si mettono a confronto solo il terzo trimestre del 2015 e il suo corrispondente del 2014, abbiamo un + 10,8 %. 

    Aspettiamo la conferma di questi e altri dati per approfondire e capire meglio dove, come e con quali modalità questa ripresa si va concretizzando, quali le cause e le motivazioni. Possiamo certamente già affermare che a favorire gli acquisti sono oggi sia le minori difficoltà per l’accesso al credito sia i prezzi più bassi delle case, soprattutto nelle aree più periferiche, ma non solo.

    Un dato molto interessante, che vale la pena diffondere, è quello che riguarda il contributo degli immigrati alla ripresa del mercato immobiliare. Secondo le anticipazioni del decimo Rapporto “Immigrati e casa” di Scenari Immobiliari, in distribuzione in questi giorni, nel 2015 gli acquisti di prime case sono stati circa 39mila, con un aumento dell’8,3 % rispetto all’anno precedente. Il valore complessivo degli acquisti è di circa 3,8 miliardi di euro, con un 15,1 per cento in più in dodici mesi.

    Dieci anni fa, quando è iniziata la rilevazione dell’Istituto di ricerche, gli acquisti furono 131mila, poi un calo costante. L'incidenza degli stranieri tra gli acquisti totali di case effettuati in Italia per il 2015 è dell'8,7 %, percentuale comunque non omogeneamente distribuita. Anche a parità di redditi territoriali, ci sono aree in cui la quota di acquirenti stranieri sfiora il 40 %, alzando la media finale.

    La maggior parte degli acquirenti immigrati abita in Italia già da diversi anni e la scelta di uscire dalla locazione è sempre concausa di forze oggettive, il calo dei prezzi, e soggettive, come la volontà di stanziarsi e integrarsi. A conferma di quest'ultima esigenza, è da notare come nei capoluoghi gli immigrati escano dalle zone ad alta densità di stranieri per comprare in quartieri abitati prevalentemente da italiani.

    I residenti stranieri vivono soprattutto in affitto e tendono a restare in comunità con i propri connazionali, almeno finché la permanenza in Italia ha carattere transitorio. Non appena si sceglie di confermare con un acquisto di casa la volontà di rimanere in Italia, la tendenza è di abbandonare i “ghetti” per zone più eterogenee. Questo è un fattore che non può che favorire l'integrazione.

    Le dimensioni delle abitazioni medie comprate da lavoratori stranieri sono in leggero aumento rispetto all'anno passato, intorno ai 90 mq, in modo sostanzialmente omogeneo sul territorio nazionale. La qualità degli immobili è bassa, quasi mai nuove costruzioni. Gli stranieri comprano appartamenti, ma anche immobili indipendenti in campagna.

    La dispersione geografica, interna alle varie province, rispecchia la volontà generale di comprare casa dove si trova l'occasione di mercato, anche lontano dalle comunità straniere storicamente ormai insediate. Oltre un terzo (37 %) dei lavoratori immigrati acquista nelle periferie del capoluogo e metà nei piccoli comuni del resto della provincia.

    L'indagine di Scenari Immobiliari è stata effettuata a fine 2015 estrapolando i dati dalle interviste telefoniche e sondaggi online che hanno coinvolto un campione di 438 agenzie immobiliari dislocate in dieci province rappresentative del territorio nazionale.

    Queste dieci province (Milano, Roma, Bari, Torino, Prato, Brescia, Cremona, Vicenza, Ragusa e Modena) rappresentano in scala esatta la proporzione Istat 2015 dei residenti stranieri tra nord e sud Italia e tra aree metropolitane e province.

     

     

     

    Indietro