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  • UN PARCO IN PORTO (DI MARE)

    09/11/2017 Autore: Redazione
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    Negli ultimi decenni, in Italia, con l'espansione delle aree urbane e lo sviluppo delle infrastrutture, il consumo di suolo non si è mai fermato: i dati riferiscono che solamente nel periodo compreso tra novembre 2015 e maggio 2016 sono stati "consumati" 50 chilometri quadrati di territorio (ISPRA, edizione 2017 del Rapporto sul consumo del suolo).

    A volte, però, in controtendenza, è la natura a prevalere. Si torna così a parlare del verde che sta faticosamente, ma con successo, guadagnando sempre più spazio nel contesto urbano.

    Dove?

    Siamo nel settore sudorientale del capoluogo lombardo, tra Corvetto e Rogoredo, nella zona chiamata Porto di Mare nome ereditato dal progetto che nel 1919 avrebbe previsto la realizzazione di un canale e un porto commerciale. Del porto però è rimasto solo il nome perché i lavori furono interrotti qualche anno più tardi.

    A distanza di un secolo ecco un nuovo progetto che, sebbene non porterà acqua, punta alla riqualificazione di quell'area (65 ettari di verde) che ha subito negli anni un progressivo abbandono e degrado, con problemi legati a spaccio, accampamenti abusivi e abbandono di rifiuti. Questa superficie comprende anche la zona dell'ex discarica controllata (utilizzata per riempire gli scavi degli anni Venti per la realizzazione del porto) e il cosiddetto pratone, un'area che, a causa della lenta ma costante risalita della falda acquifera, si presenta umida e paludosa.

    Nel luglio di quest'anno il Comune di Milano ha pensato di intervenire per rigenerare questa estesa superficie, convertendola in un parco che ha il duplice scopo di rendere fruibili i 65 ettari abbandonati e di valorizzare il territorio della zona Porto di Mare. La riqualificazione è stata affidata al Centro per la Forestazione Urbana di Italia Nostra, che avrà in gestione quest'area verde fino al 2022.

    Di cosa si occupa Italia Nostra?

    Si tratta di un'associazione impegnata nella tutela del patrimonio culturale e ambientale del nostro Paese: per Milano ha già progettato (e gestisce) due grandi polmoni verdi, il Boscoincittà e il Parco delle Cave.

    Quale sarà il ruolo di Italia Nostra?

    L'intervento sarà ampio e punta al raggiungimento di diversi obiettivi di breve e lungo termine, tra cui raccogliere e smaltire i rifiuti, garantire la presenza di operatori per monitorare la zona e agire da deterrente per attività illecite. Per quanto riguarda la struttura del parco, verranno realizzati tragitti pedonali e ciclabili, saranno ripristinate le recinzioni e sarà eseguita una manutenzione delle aree naturali. Un'attenzione particolare sarà dedicata a questo ultimo punto, con l'avvio di censimenti botanici e faunistici utili per approfondire la conoscenza del territorio. Inoltre, saranno piantati nuovi alberi e verrà promossa la presenza della fauna selvatica, predisponendo pozze per anfibi, cassette nido e rifugi, con lo scopo di valorizzare le componenti naturalistiche della zona.

    Il parco, una volta terminato, costituirà un nuovo punto di aggregazione per la zona Porto di Mare, ma - già dalle prime fasi della sua realizzazione - saranno coinvolti cittadini e associazioni di zona: attività, eventi e incontri saranno organizzati per incentivare la conoscenza dell'area e rendere i cittadini parte attiva nel processo di rigenerazione e promozione.

    Per i milanesi, e non, rimane solo da attendere il nuovo e promettente parco, un'ulteriore opportunità per godere del verde e della natura.

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