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  • UN ORTO IN CONDOMINIO: SI PUO'?

    20/11/2017 Autore: Nausicaa Sorci
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    Torniamo a parlare del verde che si fa sempre più spazio anche tra i cortili condominiali. Non solo fiori e piante, ma anche fragole e basilico.

    Il riferimento è agli orti condominiali, iniziativa che porta colori e profumi di campagna direttamente nel cortile di casa.

    Che cos'è il cortile condominiale?

    Si tratta dell'area esterna alla facciata dell'edifico che può comprendere anche gli spazi verdi. Pur non comparendo nell'elenco dei beni condominiali contenuto nell'art. 1117 del Codice Civile, la Corte di Cassazione ha stabilito che il cortile condominiale debba essere considerato un bene comune (Cass., sent. n. 7889, giugno 2000).

    Per quanto riguarda il corretto impiego del cortile condominiale, l'art.1102 del Codice Civile stabilisce che ciascun condòmino può utilizzare le parti comuni nella maniera ritenuta più opportuna, a patto che non ne modifichi la destinazione d'uso e che garantisca agli altri condomini un eguale utilizzo (sempre che il regolamento di condominio non includa diverse indicazioni e restrizioni).

    Si può realizzare un orto nel cortile condominiale?

    Se il regolamento di condominio non dà indicazioni precise su cosa non piantare nel giardino condominiale, è possibile per il singolo condòmino coltivare, a sue spese, un orto. La scelta migliore è comunque quella di chiedere l'autorizzazione preventiva all'assemblea condominiale per evitare possibili polemiche o conflitti con gli altri proprietari che potrebbero considerare la presenza di frutta e verdura nel cortile del condominio come una modifica (non consentita) nella destinazione d'uso.

    E il mantenimento dell'orto?

    L'irrigazione dell'orto è una questione che può presentare alcune difficoltà.

    Per quanto riguarda l'utilizzo dell'acqua potabile, è necessario assicurarsi che non vi siano ordinanze comunali che lo vietano e sanzionano. La motivazione risiede nel fatto che l'acqua è un bene pubblico esauribile e in quanto tale deve essere tutelato da usi impropri.

    Un altro aspetto da considerare è la tipologia di contratto di fornitura: gli elementi a cui prestare attenzione sono la modalità dichiarate per l'utilizzo dell'acqua e la quantità destinata a riversarsi nelle fogne e nelle falde.

    Se infatti il condominio ha comunicato che il consumo d'acqua è deputato solo all'uso domestico, è allora vietato utilizzarla per qualsiasi altra attività, compresa anche l'irrigazione dell'orto.

    Per quanto riguarda, invece, la quantità di acqua che potrebbe confluire nella falda acquifera, è necessario documentarsi sulle norme comunali: potrebbero richiedere la certificazione di un tecnico geologo che dichiari che l'orto non compromette la falda acquifera.

    Anche per l'uso dell'acqua condominiale, comunque, sarebbe opportuno chiedere l'autorizzazione all'assemblea e regolamentare le modalità di suddivisione delle spese.

    Questo per evitare che venga attribuita l'ipotesi di "furto aggravato, continuato di acqua potabile".

    È possibile usufruire di incentivi fiscali?

    A quanto pare la legge di Bilancio 2018 dovrebbe introdurre il cosiddetto bonus verde: si tratta di un'agevolazione fiscale che permetterebbe di detrarre il 36% delle spese documentate (per un importo massimo di 5.000 euro) per interventi relativi alla realizzazione e cura del verde nelle parti comuni esterne di edifici condominiali.

    Si sottolinea che il bonus verde non è attualmente vigente, dal momento che l'iter per l'approvazione della legge di Bilancio è ancora in corso.

    Sono tanti i benefici che possono derivare da un orto condominiale che può diventare un modo alternativo per passare il proprio tempo libero e un luogo di aggregazione per rafforzare relazioni e legami tra condomini. Ma è opportuno tenere conto di tutti gli aspetti, burocratici e non.

     

     

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