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  • SULLE ORME DI RENZO E LUCIA - Prima parte

    11/03/2015 Autore: Monica Carofalo
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    Milano è ancora in grado di lasciar trasparire il suo lato antico e letterario, attraverso itinerari culturali che testimoniano grandi capolavori di scrittori come Alessandro Manzoni e il suo romanzo “I Promessi Sposi”.
    Milano è lo scenario di due importanti episodi narrativi di quest’opera: il primo viaggio di Renzo Tramaglino in occasione del tumulto del pane (11 novembre 1628) e il secondo quando la città è sconvolta dalla peste del 1630. La descrizione di Milano dell’epoca, reale e dettagliata ci permette oggi di percorrere i passi di Renzo tra strade e piazze rimodernate, ma nello stesso tempo imbevute di un’antica e sempre viva memoria.
    Nel capitolo XI, Renzo arriva da Monza a Milano e da lontano intravede la sagoma del Duomo. Si ferma ad ammirarla con grande stupore (“l’ottava meraviglia” la definisce l’autore, che “sorge in mezzo ad un deserto”). Raccoglie informazioni da un passante mentre è sulla strada che percorre per raggiungere il convento da Padre Bonaventura dove consegnerà la lettera a lui affidata da Fra Cristoforo. Arrivato a Porta Orientale, oggi Porta Venezia,  tra stradine e case modeste, raggiunge il convento dei Cappuccini, oggi palazzo Rocca-Saporiti costruito nel 1812 sulle rovine dell'antico monastero.
    Padre Bonaventura non è in convento e Renzo, invece di attenderlo, non riesce a resistere alla tentazione della curiosità e dagli eventi. Così s'incammina, e noi lo seguiamo!
    Nelle vicinanze si trova Corsia dei Servi, dal nome della chiesa di Santa Maria dei Servi, oggi Corso Vittorio Emanuele. E’ qui che si trova il forno della Grucce, dove oggi si erge la chiesa di San Carlo, in stile neoclassico. Renzo assiste all’assalto del pane e alla quasi totale distruzione della bottega del fornaio. E’ il giorno di San Martino del 1628.
    Volgendo lo sguardo verso Piazza Duomo con gli occhi di Renzo, possiamo immaginare la folla tumultuosa che si sposta verso Cordusio, dove si sparge la voce dell’assalto in corso ad un altro forno. Incamminiamoci! Passiamo per la strada di Pescheria vecchia (oggi non esistente) e arriviamo in piazza dei Mercati. Qui Manzoni descrive l’antica statua realizzata da Andrea Biffi, e abbattuta in seguito dagli Austriaci, che raffigurava Filippo II, sovrano di Spagna.
    La folla attraversa piazza Cordusio e si accalca sotto la casa del Vicario di Provvisione (l'odierna via Santa Maria Segreta, dove fino ai primi del ‘900 era collocata una chiesa). Qui, la massa è diretta ad assediare e linciare il funzionario ritenuto responsabile del rincaro del pane. Siamo all’angolo di via Meravigli e la scena è una delle più intense del romanzo. Da Palazzo Reale, arriva in carrozza il Gran Cancelliere Ferrer, capace di placare gli animi della folla e condurre via il Vicario verso il Castello passando da via Dante.
    Da questo momento è difficile capire quale sia stato il tragitto di Renzo. Sappiamo che insieme al poliziotto travestito si reca all'osteria della Luna Piena che, secondo alcuni storici e critici, si sarebbe trovata in via Armorari.
    Il mattino dopo Renzo troverà il modo per raggiungere Bergamo.  
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