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  • UN SIMPATICO TASSISTA .....E LO STILE LIBERTY

    07/04/2015 Autore: Monica Carofalo
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    Solitamente mi organizzo per tempo, invece oggi sono proprio in ritardo! Ho un appuntamento di lavoro importante e devo correre. Niente autobus o bicicletta, vado alla fermata vicina a casa per prendere un taxi…. Eccolo! Buongiorno signora! Buongiorno a Lei, andiamo in via Sirtori…grazie. Noto subito sul volto del tassista un sorriso, bene….è piacevole incontrare persone così serene, soprattutto di mattina e quando sei un po’ agitata per la fretta! Allora vediamo un po’ se ho preso tutto…. Appunti , pc….. Dove è il cellulare? Possibile che non lo trovo! Vuoi vedere che l’ho dimenticato a casa!!! No! Ti prego! Inizio a tirar fuori dalla borsa praticamente tutto…. ah si eccolo! Meno male….. adesso devo cercare proprio di rilassarmi e stare tranquilla!!!

    Mi accorgo però di qualcosa di insolito: ad ogni semaforo rosso il tassista si sporge in avanti dal suo sedile di guida e rivolge lo sguardo verso l’alto fuori dal finestrino, come se fosse alla ricerca di qualcuno o qualcosa. Che strano, chissà cosa guarda, eppure è tutto normale. E’ una bella giornata soleggiata! A Milano non succede tutti i giorni, ma in primavera è più facile!

    A un certo punto si rivolge a me: si chiederà signora perché guardo in alto ogni volta che ci fermiamo, vero? Beh in effetti…sì, un po’ mi ha incuriosito!

    Lo sa che quando si va in giro per Milano non sarebbe male ogni tanto alzare lo sguardo in alto, in modo da vedere quanto sono belli alcuni dei palazzi del centro storico? Nessuno lo fa, si è troppo impegnati a parlare al telefonino, a correre e ci si dimentica di dove siamo e cosa abbiamo attorno a noi.

    Guardi, guardi pure Lei e mi dica se ho ragione! In effetti si, non ha tutti i torti….. Il mio viaggio continua e il tassista pare quasi che mi abbia contagiato…e così guardo anch’io fuori. Sono meravigliata e attenta a osservare i palazzi.

    Non c’è molto traffico, pertanto arriviamo a destinazione abbastanza in fretta. Prima di scendere il tassista mi invita a guardare in avanti, proprio davanti a noi. Lo vede quanto è bello quel palazzo? Non è necessario recarsi all’estero per poter guardare esempi di stile Liberty! E l’ultima parola la pronuncia più forte, come per sottolineare.

    Mi permetta una nota di storia… Mi sono documentato: lo stile liberty nacque in Inghilterra alla fine dell’800 e deve il nome ad un certo Arthur. Arthur Liberty. Milano, insieme a Torino e Palermo, è considerata la capitale italiana del Liberty!

    Giuro! Non lo sapevo! Mi incuriosisce proprio tanto che mi attardo a pagare e, con i soldi in mano, non posso non continuare ad ascoltarlo…

    Le caratteristiche più particolari di questo modo di realizzare le facciate dei palazzi sono l’utilizzo di materiali come il ferro battuto per le ringhiere dei balconi, le decorazioni floreali e le vetrate multicolori, che ricordano un po’ quelle di alcune chiese. E anche i cortili, sa, sono particolari: finestre interne dalle forme strane, ferri battuti, balaustre e giardini verdissimi con scuderie oggi utilizzate come box.

    Interessante! Lo sa che il primo edificio Liberty costruito a Milano è stato il famoso Palazzo Castiglioni? In milanese Ca’ di Ciapp per via delle floride cariatidi una volta scolpite sul portone! Belle, proprio belle, ma la massima espressione di stile liberty è “Casa Galimberti” proprio questa, qui in via Malpighi.

    Ormai il tassista mi ha rapita! Eh si ha proprio ragione, un palazzo davvero particolare, non ci avevo mai fatto caso. Che bello! Mi piace ascoltare quello che racconta e con quanta passione lo fa.

    Il palazzo fu costruito più di cento anni fa dall’architetto Giovanni Battista Bossi su incarico dei fratelli Galimberti. Un tempo quest’area era occupata dalla Società degli omnibus che gestiva il trasporto pubblico milanese con tram a cavallo. Poi, dopo essere stata abbandonata, vennero costruiti nuovi palazzi e fu aperta via Malpighi.

    Vede quanto è bello il rivestimento di gran parte della facciata? Ci sono piastrelle di tutti i colori (policrome, direbbe mia figlia che si è da poco laureata in architettura e mi ha passato i suoi libri) con figure femminili e vegetali, realizzate in ceramica dipinta a fuoco. E i balconi? Che spettacolo con il ferro battuto!

    In effetti la facciata è un esplosione di colori e immagini, si rimane incantati a guardarla eppure io prima di ora non avevo mai prestato nessuna attenzione!

    Sa, continua il tassista….nel 1965 via Malpighi venne sottoposta a vincolo monumentale e questa casa è considerata il più bell’esempio del Liberty milanese.

    Mi sto quasi dimenticando del mio appuntamento… Ora devo proprio scappare nonostante la voglia di continuare ad ascoltare il mio amico tassista…..spero di rincontrarla la prossima volta e complimenti a Lei, ma pure a Sua figlia!

     

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