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  • LA MALVASIA DI CANDIA AROMATICA DI LEONARDO.

    23/06/2015 Autore: Monica Carofalo
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    Chi l’avrebbe mai detto che Leonardo Da Vinci oltre a scienziato, artista e progettista fosse anche un potenziale enologo?

    La storia ci racconta che quando Ludovico il Moro nel 1495 assegnò a Leonardo l’incarico di dipingere l’Ultima Cena nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, gli concesse, in segno di riconoscimento, la proprietà di una vigna nei giardini alle spalle del Borgo delle Grazie. Si trattava di un grosso appezzamento a forma rettangolare che si estendeva per circa un ettaro.

    Leonardo, figlio di vignaioli, non poteva che esserne molto contento, però la sua gioia durò poco. Nel 1499 le truppe francesi sconfissero e imprigionarono Ludovico il Moro e, Leonardo, perso il suo mecenate, fu costretto ad abbandonare Milano.

    Ma la passione per la vigna non venne trascurata, tanto che nel testamento il Genio dispose che venisse divisa in due lotti uguali: uno per il suo fedele servitore, che gli fu vicino fino alla morte e che dopo poco cedette la quota ad un monastero, e l’altra parte al suo allievo prediletto Sali. 

    Da allora per quattro secoli sulla vigna cadde il buio, fino a quando nel 1919 l’architetto Piero Portaluppi avviò il cantiere per il restauro della Casa degli Atellani. Era questa una famiglia di cortigiani degli Sforza, ai quali Ludovico il Moro donò due dimore di cui una con un grande giardino, proprio nel punto in cui si trovava la vigna di Leonardo. E’ proprio durante i lavori che l’architetto Luca Beltrami, grande storico di Leonardo, scoprì esaminando tra i documenti storici, la possibile posizione della vigna, riuscendo ad identificarla.

    Gli attuali proprietari della casa, in un secondo restauro di età più recente, scavando nell’area individuata da Beltrami, hanno scoperto i camminamenti che regolavano i filari della vigna, seppelliti sotto le macerie dei bombardamenti del 1943. Grazie al materiale organico ritrovato e al contributo di un esperto, si è riusciti addirittura a risalire al tipo di vitigno coltivato da Leonardo: la Malvasia di Candia Aromatica.

    Oggi, ripiantata e fatta rinascere la vigna, non resta che assaggiare il vino di Leonardo!

     

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