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  • VIVERE FUORI CITTÀ: PICCOLO È BELLO.

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    I dati ricavati dalle denunce sui redditi 2015 ed elaborati da Twig, una start up di studi economici, parlano chiaro: molta della ricchezza del nostro Paese si trova concentrata in piccoli comuni.

    Il primo posto della classifica sui redditi pro capite 2015, è occupato da Basiglio, un centro vicinissimo al capoluogo lombardo, che comprende il centro residenziale di Milano 3.
    Due anni fa, nella stessa posizione, si trovava Portofino.

    Nella top ten della classifica nazionale, accanto a Basiglio, troviamo anche altri piccoli centri dell’hinterland milanese come Cusago (al secondo posto) e San Donato (in ottava posizione).

    Tra le province d’oro c’è anche Torre d’Isola, una vera e propria oasi a 30 Km da Milano e 10 Km da Pavia, nel bel mezzo del Parco del Ticino. Un comune dove la ricchezza ruota attorno a grandi proprietà agricole, cascine ristrutturate, molto verde e poi la chiesa, l’oratorio, un bar, un ufficio postale, una bottega di alimentari, la farmacia e le scuole.

    Ma torniamo, per esempio, ai primi due posti in classifica: Basiglio e Cusago.

    Due borghi speciali, evidentemente, non solo per la ricchezza. Nei paesi situati a breve distanza da Milano, quella che si respira è di sicuro un’aria più pulita, in un ambiente più tranquillo: a “misura d’uomo”, con la disponibilità dei servizi, ma circondati dal verde. Il benessere di cui spesso parlano gli abitanti dei comuni limitrofi al capoluogo lombardo è sicuramente legato al minore livello di stress e ad una migliore qualità della vita rispetto alle grandi metropoli. E i vantaggi di vivere fuori, alle porte della città, sono tanti. Vivere in un piccolo centro significa non solo essere fuori dal caos, ma anche essere parte di una comunità in cui le famiglie si conoscono a furia di portare i bambini nelle stesse scuole, frequentare i soliti luoghi per gli acquisti. E, per gli sportivi, per i bambini, per gli amanti del verde, significa anche avere a disposizione molti luoghi salubri, all’aperto, per poter praticare gli sport preferiti, giocare o fare semplici passeggiate. Vivere fuori significa silenzio e riposo dopo il coprifuoco serale quando, invece, nelle grandi città, il traffico e i rumori spesso non danno tregua neppure a notte fonda. Significa poter essere a due passi dalla città per tutte le esigenze, ma, allo stesso tempo, esserne sufficientemente distanti.

    Chi vive a Milano difficilmente rinuncerebbe ai negozi aperti h24, ai servizi pubblici efficienti e sempre funzionanti, alla compagnia della folla che corre, alla frenesia, ai numerosi musei sparsi per la città, ai cinema multisala diffusi in modo capillare sia in centro che in periferia, alla vasta scelta dei posti in cui fare un brunch o un aperitivo serale. Eppure non è raro sentir dire, invece, da chi abita fuori Milano, che mai e per nessun motivo rinuncerebbe alla serenità dell’hinterland dove sembra regnare un giusto equilibrio tra efficienza e tranquillità.

    Si tratta, certo, di scelte dove è ovviamente preponderante la componente soggettiva e che possono modificarsi nel corso della vita di una stessa persona, perché, magari, cambiano le caratteristiche e le esigenze personali o della propria famiglia.

     

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