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  • EPPUR SI MUOVE

    15/12/2015 Autore: Franco Breglia

    Il peggio forse è veramente passato. Il mercato della casa, dopo anni di crisi, sta ricominciando lentamente a risalire. I prezzi, almeno in molte grandi e medie città, non scendono più in maniera significativa, mentre il numero di compravendite mostra un leggero aumento.

    La storia degli ultimi settant’anni insegna che il mercato immobiliare, come la maggioranza dei settori economici tradizionali, ha un andamento ciclico. Ad una fase di espansione, con aumento del numero degli scambi e delle quotazioni, segue una fase di contrazione, con diminuzione dei contratti di compravendita e stagnazione o calo dei valori. Il ciclo attuale, a differenza dei precedenti, è effettivamente caratterizzato da una durata nettamente superiore rispetto a quella media degli ultimi decenni.

    La fase negativa sta ancora facendo sentire i suoi effetti, ma i segnali che fanno capire chiaramente che siamo in presenza di un’inversione di tendenza sono ormai ben riconoscibili. E la maggior parte degli osservatori, pubblici o privati, con esperienza più o meno consolidata, è comunque concorde sul fatto che ci troviamo alla vigilia di una ripresa, lenta ma costante, del mercato.

    Se focalizziamo la nostra attenzione su Milano e buona parte della sua provincia, un elemento di grande interesse è che negli ultimi mesi la domanda di abitazioni è cresciuta in maniera evidente.  La richiesta di case, costituita in maniera importante da famiglie con figli piccoli o di nuova formazione, ma anche da single, già residenti ma in misura sempre maggiore da chi proviene da fuori, è costretta però a confrontarsi con un’offerta ampia, ma di qualità media non elevata. Quando è possibile, in condizioni di prezzo adeguato, l’immobile di qualità è certamente privilegiato e trova un acquirente in un arco di tempo breve rispetto a quelli che il mercato ci aveva abituato a vedere negli ultimi anni (la media resta sempre sopra i sei mesi).

    La ripresa del mercato sarà graduale, lenta e selettiva. Premierà gli immobili di maggior qualità, che non subiranno più la logica del deprezzamento-sconto. Per parecchio tempo difficilmente assisteremo ad una crescita generalizzata dei prezzi. Già positivo invece l’altro indicatore, il numero di compravendite. Segno più nel 2015 rispetto al 2014 (per Milano una crescita che si prevede sarà tra il 5 e il 6 per cento), che già aveva chiuso in rialzo sui dodici precedenti mesi. I margini di crescita sono ampi, anche perché il mercato deve recuperare quasi sette anni di crisi.

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